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La voce del dato (7) – La total intelligence a sostegno delle attività di reputation e di posizionamento strategico: tre casi attuali

1.

Questa edizione della newsletter aziendale di tropic, La voce del dato, ospita due brevissimi contributi su due temi di attualità, nella solita combinazione di (I) dati frutto di un’attività di total intelligence e (II) insights quali-quantitativi. In coda, anche questa settimana vi è l’aggiornamento settimanale sulle performance digital dei candidati alle primarie per l’elezione del segretario del Partito democratico e sulla percezione delle loro attività di comunicazione in una vasta porzione del web di lingua italiana: l’interesse, come sempre, risiede nella possibilità di comprendere in che modo il percepito struttura le identità semiotiche dei vari candidati, identità che divengono il bersaglio della sanzione dei cittadini e, nello specifico, degli elettori.

2.

L’attività di total intelligence consente di osservare e monitorare la catena onlife del passaparola nella sua interezza, di estrarre il conversato, di analizzarne la struttura formale, di interpretarlo e dunque comprendere il senso di parole e azioni. Questo apparato è al servizio, anche, delle attività di reputation e, quando è il caso, di crisis management, come anche di tutti i vasti processi che sostengono il posizionamento strategico di agenti economici, quanto politici e istituzionali. Le due occasioni che hanno dato origine alle briciole di report che seguono cadono sia nell’una che nell’altra tipologia.

2.1

Nel primo caso, l’occasione è data da un accidente di non poco conto, oggi risolto, accaduto ormai una settimana fa a una grande internet company italiana. L’evento ha sin dai primissimi momenti generato un volume di conversato che, seppur non elevatissimo, lo ha marcato come trending topic sulle reti sociali.

Si sono ovviamente affastellate le proteste e, premiati dalle affordance delle piattaforme, i contenuti canzonatori.

Lavorare con questo sfondo non è certo semplice, e non è semplice rinunciare a dedicare il maggiore sforzo e il maggiore impiego di risorse, cognitive in primo luogo, al confronto con i contenuti più appariscenti di quel topic ormai divenuto rapidamente trending. In condizioni simili è fortissimo il rischio di ricorrere a un uso ormai consunto dello storytelling, marcato dalla monotonia di una comunicazione a tratti emotiva, a tratti puramente fatica, espressa spesso da quel profluvio di itanglese che è la manifestazione principe della comunicazione eufemistica e, di conseguenza, controfattuale nei casi di emergenza. È in questi casi che una solida capacità di ascolto della catena del passaparola e di interpretazione del dato semio-linguistico può sostenere in modo più efficace le attività di salvaguardia delle reputazione e, nel caso specifico, di crisis management. In quella occasione, per esempio, se tante erano le proteste, e pure gli insulti, molte di più erano le richieste di aiuto, variamente espresse (che qualcuno ha ben colto, pure a fini commerciali).

Anche in quella situazione, dunque, nel dato, e nella sua analisi e interpretazione, vi era una chiave possibile di confronto con il meaningful topic di quella conversazione, e sono po quelli i temi che orientano l’interpretazione di agenti ed eventi.

3.

Il secondo frammento di questa settimana edizione è un carotaggio sul percepito che marca un altro tema di attualità, in questo caso all’intersezione tra il politico, l’economico e il sociale: l’aumento dei costi del carburante. Un tema su cui forte è stata sin da subito la polemica politica e il cui effetto avrebbe generato, secondo alcune rilevazioni, il primo calo di consensi per il governo in carica.

Dal 28/12/2022 al 22/01/2023, un piccolo paniere di parole-chiave correlate al tema dell’aumento dei costi del carburante restituiva 589 menzioni distribuite tra 11 reti televisive nazionali.

Come sempre accade, è di grande interesse esplorare la mappa semantica delle espressioni usate per parlare del tema. Il focus è senza dubbio sul governo, variamente declinato, ma con alcune “deviazioni” testuali curiose, come le non poche menzioni del cosiddetto Qatar gate.

Nello stesso periodo, lo stesso paniere di keyword ha generato circa 900.000 messaggi in una porzione molto vasta del web di lingua italiana.

Anche in questo caso il focus è sul governo, ma, viste le caratteristiche delle arene, quei discorsi lasciano le tracce evidenti di un negative campaigning che ha come bersaglio soprattutto la Presidente del Consiglio.

Una dinamica che produce pure degli effetti evidenti sul valore del sentiment. Se, infatti, il sentiment generale fa registrare un dato negativo pari al 50%,

il sentiment di quella parte di conversazione che riguarda Meloni registra il 70% di valore negativo (e un conversato molto polarizzato, con un valore del sentiment neutro pari all’1%).

Anche in questo caso, la mappa semantica registra delle tracce dell’argomento Qatar gate.

4.

Come detto, chiude la newsletter di questa settimana l’aggiornamento sulla comunicazione digital dei candidati alle primarie del PD e sul percepito che questa genera: https://medium.com/@tropicsrl/le-primarie-del-pd-aggiornamento-2-f756e1a7080c

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