I post “sponsorizzati” vengono penalizzati sui social media?
Parrebbe un paradosso, vista l’importanza che ricoprono gli introiti pubblicitari in quel contesto e il ruolo fantasmagorico lì assunto dalle tecniche di personalizzazione/targetizzazione dei contenuti.
La domanda però si è posta.
Tanto che Mosseri (Instagram) l’ha dovuta bollare come un mito da sfatare.
Su Instagram i post “sponsorizzati” non vengono penalizzati, ha detto.
Tanti però se lo sono chiesto nel tempo. Perchè? Perché molto spesso i post “sponsorizzati” performano male. O, almeno, peggio delle aspettative di brand e creator, pare.
Chi fa opinion mining e content intelligence nelle arene dei social media lo può verificare non di rado.
Magari il post non performa così male dal punto di vista del crudo dato quantitativo, ma dal punto di vista qualitativo la situazione è di frequente di segno opposto.
Basta dare uno sguardo ai commenti, per esempio.
Perché? Ci torneremo.
Da un paio di settimane, stiamo provando a dare un contributo alla comprensione del branded content sui social media dedicando a quel tema un paragrafo di Parole d’Italia, la nostra rubrica settimanale di media intelligence e opinion mining.
Questa è una estensione del numero 61.
Abbiamo selezionato un campione casuale di 100 messaggi (“paid partership”) su Facebook e Instagram.
Come sempre: non è una classifica. L’attività serve a comprendere l’offerta di contenuti su quelle piattaforme e, attraverso le reazioni, la composizione della domanda di contenuti.
Un modo per indagare cosa genera attenzione e, magari, perché.
La settimana monitorata nel numero 61 di Parole d’Italia è quella che va dal 4 al 10 novembre 2024.
Le chart.
📌 il branded content su Facebook: i post hanno generato poco più di 30.000 reazioni, con una media di circa 300 reactions per post
📌 il branded content su Instagram: i post hanno generato quasi 700.000 likes, e la media è di 7.300 like per post.
Vediamo un esempio delle reazioni a questi post.
Se si prende Facebook, nel nostro campione casuale di messaggi il post che ha generato più reazioni è questo. Siamo nei pressi di un tema a forte polarizzazione potenziale: la transizione energetica. I commenti (non tutti) hanno questa trama:
Spostiamoci su Instagram. Attingiamo ancora al nostro campione casuale di messaggi: il post a tema non sportivo che ha generato più likes è questo. Qui il tema è culinario, quindi un altro potenziale trigger by design che si aggiunge al trigger by design della “sponsorizzazione”. La trama dei commenti, però, pare un questo caso marcare un’accoglienza calorosa: