Questa settimana, l’ultimo paragrafo della nostra rubrica settimanale di media intelligence e opinion mining, Parole d’Italia, è dedicato soprattutto alle paid partnerships.

Al branded content dunque, e nello specifico al branded content su Meta.

“[…] i progetti di branded entertainment, i social media si confermano padroni della scena (82%), seguiti dai canali proprietari del brand (50%), dal mezzo televisivo (49%), da YouTube (48%), dall’editoria online (40%) e dalle piattaforme audio/podcast (29%).” Come si poteva leggere un paio di mesi fa su Italia Oggi, in un articolo che riassumeva le informazioni divulgate durante l’undicesima edizione dell’Obe summit.

In quella occasione, la ricerca di mercato presentata stimava in 729 milioni di euro, il volume di affare del branded entertaiment in Italia nel 2024.

Noi abbiamo selezionato un campione casuale di 100 messaggi per ciascuna piattaforma, Facebook e Instagram.

Come sempre: non è una classifica. L’attività serve a comprendere l’offerta di contenuti su quelle piattaforme e, attraverso le reazioni, la composizione della domanda di contenuti.

Un modo per indagare cosa genera attenzione e, magari, perché.

A completare l’articolo c’è una slide sulle reazioni generate da 50 contenuti pubblicati su Threads.

La settimana monitorata nel numero 60 di Parole d’Italia è quella che va dal 28 ottobre al 3 novembre 2024.

Le chart:

📌 il branded content su Facebook: il post più performante ha generato poco meno di 10.000 reazioni, e la media è di 609 reactions per post


📌 il branded content su Instagram: il post più performante ha generato poco più di 138.000 likes, e la media è di quasi 10.500 like per post

📌 50 post pubblicati su Threads, dove il post più performante ha generato più di 20.000 likes, e la media è di quasi 3.000 like per post

📌 le espressioni più utilizzate in quei 50 post su Threads

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