1. La voce del dato n° 57
Questo è il numero 57 de La voce del dato, la newsletter di tropic srl.
Un’edizione che dà ricetto, come sempre, ai link ai nostri articoli pubblicati durante la settimana.
Il paragrafo n°3 mostra qualche chart che ci aiuta a correlare, o almeno a tentare di inferire una correlazione valida, tra l’esposizione di un brand al recente Super Bowl LIX, via commercial, e la variazione dei volumi di ricerca per quella keyword (branded)
2. I link
- Parole d’Italia (75). La nostra attività settimanale di media intelligence e opinion mining, che monitora l’infosfera italiana.

- Parole d’Italia ha un’estensione dedicata alle notizie. Ci sono i post degli account Facebook e YouTube di alcuni dei quotidiani italiani più diffusi (secondo i dati ADS) e dei siti di informazione più visitati (secondo i dati Comscore e Semrush). Anche questa volta abbiamo aggiunto l’analisi di un corpus di titoli, estratti dalle pubblicazioni online di una decina di testate.

- Share of Words (67). Share of Words è l’attività gemella di Parole d’Italia. In questo caso, a essere indagata è l’infosfera internazionale, con un approfondimento sui messaggi in lingua inglese che hanno generato il maggior numero di interazioni.

3. Super Bowl LIX: gli effetti dell’advertising sui volumi di ricerca
Si è molto parlato del ritorno di Nike tra gli advertisers del Super Bowl. Se n’è parlato anche qui la scorsa settimana.
Nei giorni scorsi, i dati pubblicati da un clickstream panel che seguiamo spesso hanno evidenziato che Nike è una delle queries correlate a chi ha messo in onda un commercial durante il Super Bowl con il maggior aumento del search rate su Amazon e Walmart, nel lasso che va dal 5 all’11 febbraio scorsi.
Noi ci siamo concentrati su un’altra arena, YouTube. Usufruendo dei volumi di ricerca (normalizzati), che Google mette a disposizione (e da tutti fruibili).
Si tratta di un’arena esemplare, a nostro avviso, perché lì Nike ha un “controllo” abbastanza solido della propria keyword branded. Almeno se si guardano gli esiti di un piccolo esperimento, che mostra i canali “featured” più rilevanti correlati a quella query.

Non si può dire lo stesso, per esempio, di alcuni altri inserzionisti (ndr: non è una “colpa” del brand di turno, ovviamente, ma soltanto uno scenario, l’ambiente nel quale il brand si trova, volente o nolente, a muoversi).
Se si guardano i volumi di ricerca Global correlati a Nike (si noti, alla keyword branded), non si notano effetti positivi eclatanti a cavaliere della messa in onda dello spot.

Tutto cambia, se si guardano invece i volumi di ricerca negli Stati Uniti.

Per ultimo. Rispetto a questi, YouTube (Google) offre la possibilità di scaricare, tra gli altri, anche i dati relativi alle entità e alle queries che hanno fatto registrare l’aumento più marcato in quel periodo. Tra questi c’è anche il commercial al Super Bowl. Clusterizzandoli tutti, viene fuori questo quadro generale.

