1.
Questo è il numero 43 de La voce del dato, la nostra newsletter.
Un’edizione che dà ricetto, come sempre, ai link ai nostri articoli pubblicati durante la settimana.
Nel paragrafo 3 c’è un piccolo approfondimento. Abbiamo approfittato dell’opportunità offerta dal recente convegno Influencer marketing 2024, per capire come si è evoluto il volume dei messaggi “branded” e marcati come “adv” sulle piattaforme di Meta, dopo l’“incidente” occorso nel dominio dell’influencer marketing nel dicembre dello scorso anno.
Durante il convegno, è stato reso noto che il volume degli investimenti toccherà quest’anno i 352 milioni di euro, con un incremento del 9%. Creator e influencer restano dunque, è stato detto, (anche) un forte stimolo all’acquisto.
2. I link.
- Parole d’Italia (61). La nostra attività settimanale di media intelligence e opinion mining, che monitora l’infosfera italiana.
- Parole d’Italia ha due estensioni. Nella prima estensione, questa volta ci sono i post degli account Facebook e YouTube di alcuni dei quotidiani italiani più diffusi (secondo i dati ADS di settembre) e dei siti di informazione più visitati (secondo i dati Comscore e Semrush). Anche questa volta abbiamo aggiunto l’analisi di un corpus di titoli, estratti dalle pubblicazioni online di una decina di testate.
- Anche questa settimana, la seconda estensione di Parole d’Italia (61) è dedicata al branded content sui social media.
- Share of Words n°53. Share of Words è l’attività gemella di Parole d’Italia. In questo caso, a essere indagata è l’infosfera internazionale, con un approfondimento sui messaggi in lingua inglese che hanno generato il maggior numero di interazioni.
3. Influencer marketing e creator economy
Dal convegno Influencer marketing emerge un settore che continua a crescere nonostante l’”incidente” del dicembre 2023.
A proposito dell’incidente, prima che occorra l’”anniversario” e che la stanza diventi rumorosa, ecco il trend dei messaggi che citano una delle protagoniste.
Il trend mostra una finestra temporale di 24 mesi. È una finestra minima, a nostro avviso, affinché si possano distinguere gli eventi dalle tendenze. È uno dei nostri compiti: aiutare i decisori a distinguere l’effimero dal duraturo.
Se avessimo osservato questa chart prima dell’”incidente”, il piccolo dosso del febbraio 2023 (Sanremo) avrebbe avuto le sembianze della montagna più alta. E invece oggi appare così.
Veniamo ora al branded content su Facebook e Instagram e ai messaggi, sulle medesime piattaforme, che contengono l’etichetta “adv” (contenuti branded inclusi). Un’attività di content intelligence che aiuta a comprendere l’offerta di quel tipo di contenuti e, a valle, le reazioni degli utenti (/persone). La finestra temporale è la medesima (24 mesi).
Partiamo da Facebook. Questo è il trend normalizzato dei contenuti branded.
Questo è il trend normalizzato relativo allo stesso tipo di messaggi, pubblicati questa volta su Instagram.
Questo è invece il trend normalizzato dei messaggi con il tag “adv”, su Facebook (800.000 post) e su Instagram (170.000 post). Senza tirare conclusioni (impossibili da formulare in questa fase), l’aumento del volume su Facebook a partire dal gennaio 2024 balza all’occhio.